venerdì 14 giugno 2013

E' QUESTO UN POSTO





"Felice chi ha potuto investigare le cause delle cose e mettere sotto i piedi le paure tutte, il fato inesorabile, il risuonare dell'avido Acheronte. Fortunato anche colui che conosce gli dei agricoli, Pan e il vecchio Silvano e le Ninfe sorelle. Quell'uomo non lo possono piegare né i fasci popolari né la porpora dei re, la discordia che inquieta i fratelli sleali o i Daci che calano dal Danubio, non le vicende di Roma e i regni condannati alla distruzione...I frutti portati dai rami, prodotti volentieri e spontaneamente dalle sue campagne, se li raccoglie: nulla sa delle leggi di ferro, dei deliri del foro, dei pubblici archivi" (Virgilio, Georgiche)



E' questo un posto 
dove si sta bene
i giorni si avvicendano sereni
le notti han poche luci
un po' di luna
e qualche lucciola 
che  ama civettar
con le falene.
Si impara il lavorio
delle formiche
e delle apine
loro degne amiche
Si ascoltano i discorsi
dei "saltamartini"
 i richiami dei grilli
e gli infiniti cori 
che  giungono dai pini
E' questo un posto
dove si sta bene
tutto vive all'unisono
in  armonia ancestrale 
che non conosce il male
non giudica 
e sa della vita
quanto vale
- Giovanna Giordani - 










mercoledì 12 giugno 2013

LE MIE MANI

   



Le guardo ticchettare
celermente
sulla tastiera nera
del piccì
van via sicure
senza far rumore
non come al tempo
dell’apprendimento
in cui serviva un sacco
di energia
per pigiare sui tasti indolenziti
della vetusta macchina Olivetti
che si sentiva fino sopra i tetti
Ma le mie mani
non son più le stesse
e mentre scrivono agili e sommesse
tradiscono dal dorso e fra le dita
i segni del trascorrer della vita
Ma ancora non mi accorgo d’invecchiare
se continuano leste a ticchettare.

- Giovanna Giordani -


(poesia che ha ricevuto il punteggio massimo da almeno uno dei giurati preselettivi e qualitativi  del concorso "Premio Contemporanea" nell'ambito di AlexandriaScriptoriFestival)

lunedì 10 giugno 2013

AL TEMPIO DI ATENA




Verrò da te
con i miei passi d'aria
ai piedi del tuo trono
di nuvole
mia dea.
M'inchinerò
al tuo divino silenzio
pullulante di voci
lontane
ed echi di grida 
umane.
Chiederemo ad orfeo
ancora un canto
uno solo
perchè duri l'incanto
di averti incontrata
fra i sospiri del tempio
che ti ha udito parlare
con Zeus e i Titani
gli dei concepiti da sogni
ineffabili e umani.

- Giovanna Giordani






sabato 8 giugno 2013

COLAZIONE

Dal suo blog e dal sito Arteinsieme, limpide e struggenti parole per esprimere un grande dolore, della poetessa Piera Maria Chessa





C’è la tavola apparecchiata
davanti a me:
la colazione è pronta.

La mia tazzina
di caffè fumante
attende.

Al mio fianco
la tua assenza.

Nessuna voglia
di mangiare,
lo stomaco si chiude.

Dovrò farlo, lo so,
ma non adesso.

Questi istanti,
nell’attesa,
soltanto a te
son dedicati.

- Piera Maria Chessa -

martedì 4 giugno 2013

IN MY HEART


There's a music
in my heart
that you  played
for me
a long long time ago
with your voice 
and your eyes

There's a music
in my heart
and I can hear it
when I remember
your voice
and your eyes


- Jane Giordy - 

lunedì 3 giugno 2013

SERA






Lei avanza solenne
e fatale
nel cielo ubriacato di sole
scivolando
fra nuvole rosa
come fate leggiadre 
e incostanti

Ogni ombra raduna
e la indossa
qual  velato mantello
che al suo incedere lento
si fa sempre più scuro
più scuro...

sarà infine la notte
a mutarlo
in  tripudio di stelle.
-  Giovanna Giordani - 

domenica 26 maggio 2013

GIRO INESAURIBILE DI VITA

Oggi è una giornata splendida e spero che il sole sciolga in fretta la neve sopra il verde dei boschi alle falde delle montagne.
In questa rasserenante cornice sono onorata e felice di pubblicare questa splendida poesia di Graziella Cappelli di cui sono orgogliosamente  la dedicataria.
Un regalo supergradito!!!
Grazie deliziosa poetessa Graziella!!!!

 

Fresca e cristallina
è la sorgente,
nasce improvvisa
zampilla tra i sassi e
cattura i raggi del sole.
Gioiosa spumeggia
salta e scende,
si allarga e prende forma.
Corre, senza sosta
lungo i pendii
di rocce antiche e levigate.
Bagna rovi e cespugli,
si insinua nel muschio
odoroso di foglie,
schiamazza e trasparente
si riposa in pozze ombrose
di larici ed abeti.
Bacche si affacciano
negli specchi d'aghi galleggianti,
inquieta scroscia
tra rupi assolate.
Sembra arrivata. E' presto.
Così si increspa e indugia
tra le felci, incantata, guarda
corolle di giunchiglie, prende
foglie e monete di sassi,
maestosa si trascina sotto i ponti.
Ride del suo fragore,
nuvole nebulizzate intorno.
Canta nello spettacolo
senza sipario,
attira battiti d'ali,
stupisce ancora
occhi di animali furtivi.
Poi stanca si placa,
sonnolenta si snoda
e si allunga alla pianura.
Solitaria aspetta,
compagna del cielo aperto.
Si affacciano casolari,
cipressi sentinella,
il vento l'accarezza
e la incoraggia nel suo
giro inesauribile di vita.





- Graziella Cappelli -